Ex carcere di S.Stefano, il 13 luglio la consegna dei lavori di messa in sicurezza

7 luglio 2022

Sono in fase di conclusione i lavori di messa in sicurezza dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano/Ventotene. Iniziati nel mese di febbraio 2022, i lavori – la cui consegna definitiva è prevista il 13 luglio – sono stati affidati al raggruppamento delle imprese Minerva Restauri e Hera Restauri, per un importo contrattuale di 6.136.880,02 euro. Con lo scopo di recuperare, in parte, il ritardo accumulato nel corso dei tre anni trascorsi dalla sottoscrizione dalla sottoscrizione del Contratto Istituzionale di Sviluppo (2017), gli interventi di questo appalto, inizialmente limitati al nucleo storico dell’ex carcere, sono stati estesi all’intero Complesso carcerario, alle aree verdi, ai percorsi dagli scali al Carcere e da questo al Cimitero, compresi i muretti a secco che li costeggiano, e al Cimitero. Inoltre, rispetto alle previsioni iniziali sono state ampliate, oltre alle aree di intervento, anche le tipologie di lavorazioni da eseguire, inizialmente mirate alla sola esecuzione di opere provvisionali di messa in sicurezza, allo scopo di accelerare i tempi e di mirare il più possibile alla realizzazione di opere di carattere definitivo.

Gli interventi previsti sono improntati alla totale conservazione del carattere e dell’identità del Bene e dei luoghi che ancora testimoniano fortemente le drammatiche condizioni di vita dei detenuti. L’aura dovrà restare intatta e il restauro “leggero” che si intende realizzare sul nucleo storico (Panopticon) consentirà di poterne usufruire nella sua configurazione quasi finale già al termine di questo primo intervento. I lavori sono stati progettati sulla base di un’estesa campagna esplorativa di indagini e rilevazioni necessaria per una conoscenza del Bene e indispensabile soprattutto nei casi, come questo, nei quali gli edifici sono il risultato lento e non sincrono di aggregazioni e trasformazioni.

È comune in tutti gli edifici che compongono il Complesso dell’ex carcere la presenza di murature realizzate con tecniche e materiali costruttivi differenti che rimandano in maniera evidente a diverse fasi di edificazione e all’utilizzo, data la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime da costruzione, di materiali naturali diversi presenti nell’ambiente circostante o provenienti dall’espoliazione di altri edifici e strutture e dell’isola. La campagna esplorativa è stata condotta principalmente con: Rilievi e indagini ambientali, ecologici e naturalistici finalizzati ad acquisire tutte le informazioni e i dati necessari per identificare le aree di maggior valore per la conservazione delle specie e degli habitat, per orientare le scelte progettuali verso scenari compatibili con le finalità di conservazione e tutela della Riserva naturale, per indirizzare le più opportune misure di mitigazione e/o compensazione da sviluppare nel progetto dell’intervento; Indagini finalizzate a valutare lo stato di consistenza e di conservazione delle strutture, in termini di tecnica e dettagli costruttivi, di stato di degrado, di caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali. In particolare, per ogni paramento murario riscontrabile in situ, si è cercato di individuare la tipologia della muratura (mattoni, pietra squadrata, sbozzata, a spacco, ciottoli e altro) e la qualità della stessa, il regolare sfalsamento dei giunti, la forma, la tipologia e la dimensione degli elementi, la natura delle malte e il loro stato di conservazione, la presenza di eventuali elementi di discontinuità determinati da cavedi, canne fumarie, etc.

Il progetto è stato redatto in ottemperanza della normativa vigente in materia di Rete Natura 2000, sottoposto alla Valutazione di Incidenza ambientale e all’esame, tra l’altro, dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Centrale, Area difesa del suolo, per gli interventi previsti in corrispondenza del percorso dallo Scalo della Marinella all’ex Carcere e da questo al Cimitero, in quanto zone che ricadono in aree di rischio e pericolosità da frana “molto elevato”. Nell’ambito di questo intervento sono state avviate a febbraio 22 le operazioni preliminari dall’impresa che si sono concentrate soprattutto nella pulizia di tutti i locali dell’ex Carcere e nella loro messa in sicurezza, al momento con opere provvisionali, per consentirne rapidamente la piena accessibilità e l’esecuzione di rilievi e indagini. Nel mese di giugno sono stati ultimati anche i rilievi architettonici di dettaglio, compresi all’interno dello stesso affidamento, sia dei locali interni che delle aree esterne che, eseguiti con tecnologia laser scanner, permetteranno di eseguire sopralluoghi virtuali da remoto in ogni locale.
I rilievi, indispensabili per la successiva fase di progettazione definitiva del recupero e rifunzionalizzazione del Complesso, consentiranno anche di procedere al nuovo accatastamento degli immobili e delle aree esterne, riallineando i documenti catastali con lo stato di fatto dei luoghi.

Inoltre, nel corso dei lavori sono stati recuperati, selezionati, catalogati e accatastati tutti i materiali rinvenuti nei locali così come quelli provenienti da avvenuti crolli che saranno riutilizzati nelle lavorazioni future, questo sia per garantire un adeguato restauro del complesso carcerario sia per ottimizzare il ciclo di recupero e riutilizzo, ai fini della sostenibilità ambientale alla base dell’intero progetto di recupero.

A seguito della Conferenza dei Servizi conclusasi positivamente, il Comune di Ventotene sta procedendo alla concessione all’impresa di una area marittima demaniale nel Porto di Ventotene per lo stoccaggio di mezzi e materiali provenienti dalla terra ferma e diretti a Santo Stefano allo scopo di facilitare la logistica estremamente complessa con la conseguente ottimizzazione dei tempi dell’intervento. Per valutare e monitorare passo dopo passo l’andamento dei lavori, sono stati effettuati numerosi sopralluoghi nel corso dei lavori preliminari da parte della Commissaria straordinaria di Governo Silvia Costa e della struttura commissariale , a cui hanno preso parte il Responsabile Unico del Contratto Istituzionale di Sviluppo, ing. Luigi Guerci, la Soprintendenza, il Comune di Ventotene e l’Agenzia del Demanio, sempre affiancati dalla Direzione Lavori di Invitalia che presidia costantemente il cantiere. In particolare, nel corso dei sopralluoghi con la Soprintendente arch. Maria Grazia Filetici e la sua struttura, sono state esaminate le campionature di alcune delle principali lavorazioni previste nell’appalto e dato indicazioni per ulteriori campionature.

Per maggiori informazioni visita la pagina Stato Avanzamento Lavori

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