La Commissaria Silvia Costa è intervenuta all'European Cultural Heritage Summit 2021, organizzati da Europa Nostra a Venezia

23 settembre 2021

La cultura e il patrimonio culturale “sono il cuore e l’anima di una Europa che oggi più che mai - alle prese con Covid, cambiamenti climatici e migrazioni, terrorismo, nuovi equilibri geopolitici - si rende conto che solo a condizione di maggiore unità potrà salvare i suoi pilastri: democrazia, attiva implementazione dei diritti umani, libero mercato, stato sociale, libera espressione. A questo ci sollecita la Conferenza per il Futuro dell’Europa, in dialogo con un altro strumento in apparenza più settoriale, quel New European Bauhaus che costituisce la via europea al Green Deal, e che ancora una volta ci riguarda perché sottolinea come la convivenza sostenibile con l’ambiente non è solo basata sulla tecnologia, ma anche sulla condivisione da parte delle comunità e sulla qualità estetica”. Lo ha detto la Commissaria straordinaria del Governo italiano per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano di Ventotene, Silvia Costa, intervenendo a Venezia al panel “Cultura e patrimonio come base per un nuovo Rinascimento europeo”, che si è tenuto presso la Fondazione Giorgio Cini. Sono intervenuti tra gli altri Luca Jahier, già presidente del Cese, Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia, Marshall Marcus, segretario generale dell’Euyo, Basil Kerski, direttore dell’European Solidarity Centre, Marcos Ros, membro del Parlamento europeo, André Wilkens, Direttore dell’European Cultural Foundation Transition. 

 

La Commissaria nel suo intervento ha quindi ricordato che “nel 2016 il Governo italiano ha deciso di recuperare il complesso di costruzioni del carcere di S.Stefano/Ventotene per restaurare non solo un edificio di grandissimo fascino e significato storico, ma anche la memoria delle vicende politiche e delle esperienze umane di 170 anni di storia, sottolineando temi come la dignità della persona, i diritti umani e la libertà di pensiero, così come l’evoluzione delle strutture carcerarie e l’evoluzione del concetto di pena. Temi europei, al cuore delle nostre Costituzioni e della nostra unicità, come l’Unione Europea. In un luogo nel cuore del Mediterraneo e delle sue rotte di migrazione. Mi sono trovata così ad applicare concretamente, in una situazione affascinante ma carica di tutti i vincoli immaginabili, quei principi che Europa Nostra, come co-creatrice e partner delle politiche europee sulla cultura, sta diffondendo e promuovendo”. 

 

La Costa ha poi evidenziato le linee guida, i principi e gli obiettivi che stanno ispirando il progetto di recupero dell’ex penitenziario borbonico. Particolarmente significativo in quest’ottica “il processo di condivisione e co-decisione con la comunità locale, a partire dalla popolazione di Ventotene, e poi con il mondo accademico, con istituzioni e reti europee che sono promotrici e garanti, in Europa, di queste pratiche. Dopo soli 18 mesi di operatività  - ha aggiunto - siamo già avanti in un processo che ci porterà a restituire alla comunità un bene e un luogo speciale”. 

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