Aggiornamento sui lavori in corso

30 dicembre 2023

 

Vista aerea dell'isola di Santo Stefano

 

 

Servizi di rilievo geomeccanico da remoto dell’ammasso roccioso, presso gli scali denominati “Marinella” e “Scalo n.4”, mediante l’impiego di drone e laser scanner da terra e da mare, nell'ambito del “Contratto Istituzionale di Sviluppo - Recupero e rifunzionalizzazione ex Carcere Borbonico dell’isola di Santo Stefano Ventotene” per la realizzazione dell’Intervento n. 3 “Realizzazione/adeguamento degli approdi all'isola di Santo Stefano, Opere di Mitigazione del rischio sulla Falesia”

Le indagini nascono dalla necessità di ottemperare a quanto richiesto dal Parere n. 258 della Commissione V.I.A., del 20/05/2020, in merito alla caratterizzazione ex ante, della Posidonia Oceanica e di tutte le biocenosi di pregio, dei fondali antistanti l’area interessata dall’Intervento n. 3 “Realizzazione / adeguamento degli approdi all'Isola di Santo Stefano" del Contratto Istituzionale di Sviluppo per il recupero e la rifunzionalizzazione dell'"Ex carcere borbonico dell'isola di Santo Stefano - Ventotene".

L ‘area indagata si estende per circa 21 ha, comprendendo una linea di costa di 385 m ad Est e di 640 m ad Ovest dell’approdo in progetto.

Lo studio ex ante è stato eseguito attraverso:

  • indagini condotte da biologi marini OTS per la valutazione dello stato di salute della prateria di posidonia oceanica eseguite nel periodo primaverile (aprile 2023) e nel periodo autunnale (ottobre 2023);
  • rilievi video attraverso l’utilizzo di un ROV (Remotely Operated Vehicle), eseguiti nell’aprile del 2023 lungo il limite superiore e inferiore della prateria di posidonia e nell’area di intervento dell’approdo.

Inoltre, al fine di valutare l’eventuale presenza di habitat coralligeno nell’area investigata, è stato effettuato un ulteriore percorso esplorativo ad una profondità compresa tra i 38 e i 57 m.

I risultati ottenuti e le valutazioni effettuate in queste indagini/rilievi rappresentano uno strumento efficace di confronto per i successivi studi di monitoraggio necessari per il controllo delle dinamiche della prateria stessa e per individuare prontamente qualunque segnale che faccia prevedere l’instaurarsi di pericolosi processi di regressione, inoltre la valutazione eseguita su un’area vasta e non esclusivamente nelle immediate vicinanze della zona dell’intervento n. 3 del CIS, permetterà di valutare le possibili interferenze e i fattori di disturbo non immediatamente riconducibili alle attività per la realizzazione dell’approdo della Marinella.

Sulla base delle osservazioni condotte nel periodo primaverile (aprile 2023) si rileva che la prateria, si presenta complessivamente in “equilibrio” e con valori di densità nella norma, evidenziando uno stato di salute ambientale “buono” dell’area in cui essa è presente.

Per quanto riguarda invece l’habitat coralligeno non sono state riscontrate biocostruzioni di particolare pregio, ma sono stati rilevati dei fondi a rodoliti che, al pari dell’habitat coralligeno, sono considerati di elevato valore ecologico.

Nel mese di dicembre 2023 è prevista la consegna del resoconto finale comprendente anche le valutazioni derivanti dalle ultime indagini svolte nella sessione autunnale (ottobre 2023).

 

Monitoraggio degli habitat di Posidonia oceanica e del Coralligeno, secondo il Piano di Monitoraggio ante operam, e rilevi ROV, nell'ambito del “Contratto Istituzionale di Sviluppo - Recupero e rifunzionalizzazione ex Carcere Borbonico dell’isola di Santo Stefano Ventotene” per la realizzazione dell’Intervento n. 3 “Realizzazione/adeguamento degli approdi all'isola di Santo Stefano”.

Al fine di ottemperare alla condizione ambientale n.6 prevista nel procedimento VIA relativo al progetto di realizzazione del nuovo approdo presso lo salo della Marinella, è stato necessario effettuare un’ulteriore campagna d’indagine geomeccanica estesa ad un intorno considerato significativo per meglio comprendere la tipologia di dissesto idrogeologico in atto o potenziale presso i due scali dell’Isola di Santo Stefano. Viste le problematiche logistiche sono stati utilizzati rilievi da remoto tramite drone e laser scanner terrestre. L’acquisizione di una nuvola di punti ottenuta dalla combinazione delle due tecnologie, abbinato inoltre con un rilievo geomeccanico classico, ha permesso in seguito di elaborare su un modello 3D lo stato di fratturazione presente nell’ammasso roccioso di entrambi gli approdi (scalo n.4 e Marinella). Il risultato è conforme a quanto già rilevato in precedenza e mette in evidenza il potenziale verificarsi di frane da crollo in roccia. Gli esiti consentiranno di procedere alla progettazione dell’intervento n.3 per la parte di “Mitigazione del rischio crolli della falesia”, in particolare al dimensionamento ed all’ubicazione delle opere di consolidamento. 

 

 

 

 

 

Lavori di somma urgenza relativi agli interventi di mitigazione locale afferenti alla messa in sicurezza della falesia che insiste sulla zona di approdo dello "Scalo n. 4" nell'ambito del “Contratto Istituzionale di Sviluppo - Recupero e rifunzionalizzazione ex Carcere Borbonico dell’isola di Santo Stefano Ventotene”

Al fine di rendere fruibile lo scalo n.4 alle maestranze impegnate sull’isola per i lavori di Messa in Sicurezza dell’ex Carcere Borbonico, da utilizzare solo nei casi di emergenza, sono stati necessari dei lavora in somma urgenza di mitigazione del rischio crolli della falesia presso lo scalo n.4. Visti i crolli avvenuti in corrispondenza dello sbarco, si è ritenuto necessario intervenire con disgaggi che hanno interessato porzioni di roccia in condizioni di equilibrio precario sia in corrispondenza dello sbarco sia sugli aggetti che interessavano direttamente la prima rampa di scale che dall’approdo conduce all’ex carcere borbonico. Dopo i disgaggi si è intervenuti con l’installazione di un sistema costituito da barre di chiodature e rete paramassi ad alta resistenza fissata con funi perimetrali e diagonali. Tali lavori verranno integrati con gli interventi in fase di progettazione per l’intervento n.3 per la parte di “Mitigazione del rischio crolli della falesia”. Il progetto è stato ritenuto compatibile al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico degli ex Bacini del Lazio ora Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale Settore sub-distrettuale Ovest e Roma Capitale.

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