25 novembre 2020
Ricevuti, nei tempi stabiliti, tutti i pareri richiesti nell'ambito della Conferenza dei Servizi Decisoria indetta per l'approvazione del progetto definitivo dell'intervento “messa in sicurezza degli edifici”.
L’Agenzia del Demanio è pronta a chiudere il procedimento inviando ad Invitalia entro cinque giorni la Determinazione dirigenziale conclusiva.
Sono in corso i lavori in “somma urgenza”, iniziati il 12 novembre scorso, su alcune porzioni del complesso carcerario di S. Stefano e in corrispondenza dello scalo la Madonella: questi ultimi in parte di competenza del Comune di Ventotene. Di tutti gli interventi ha riferito con ampia documentazione fotografica e dovizia di particolari Invitalia.
A ritmi sostenuti si sta procedendo parallelamente anche ad elaborare e redigere lo Studio di Fattibilità del progetto di recupero e rifunzionalizzazione dell’ex Carcere borbonico.
Presentato questa mattina, in occasione della riunione del Tavolo Istituzionale Permanente, presieduto dalla Commissaria, Silvia Costa, l'elaborato predisposto dagli esperti incaricati (Prof. Stefano Baia Curioni - Università Bocconi di Milano e Direttore della Fondazione Palazzo Te di Mantova, Prof.ssa Rita Biasi - Università della Tuscia, Prof. Francesco Collotti - Università di Firenze, Prof. Marco Causi, Dott. Alessandro Leon e Dott. Elena Alessandrini - Università Roma 3, Associazione Economia della Cultura), sulla base delle Linee Guida suggerite dalla Commissaria.
Presentazione del Documento preparatorio.
Come si arriva a questo elaborato? Da una prima analisi per una valutazione di fattibilità relativa al Progetto di “recupero e rifunzionalizzazione dell’ex Carcere borbonico dell’isola di S. Stefano-Ventotene", curato da Invitalia nel 2018 alle Linee-guida impresse allo stesso dal lavoro della Commissaria e della sua struttura con l’individuazione di tre assi tematici: Storia-Cultura; Ambiente-Natura; Europa-Mediterraneo su cui articolare l’offerta delle future attività seguendo modelli di gestione intelligente.
Alla visione di un luogo polivalente, dalle diverse destinazioni e svariati utilizzi resi possibili anche grazie ad accordi di partenariato con importanti Enti, organismi di ricerca, organizzazioni internazionali ed Associazioni nazionali, europee ed euromediterranee.
Agli Studi elaborati in parallelo, da una task force di esperti, chiamati a fornire soluzioni di eccellenza per la valorizzazione ed il riutilizzo del complesso nel rispetto dell’impianto originario della struttura, della sua anima architettonica, della sua dimensione spirituale, in quanto luogo della memoria, valorizzandone le proporzioni ed esaltando la bellezza intrinseca del sito e del suo ambiente naturale.
Il Masterplan presentato, approfondisce e presenta questi temi: Vision e Concept del Progetto, Ambiente e Paesaggio, Museo ed Interventi artistici, Messa in opera della Memoria e Rigenerazione, Governance dell’intervento.
Il recupero dell’ex Carcere borbonico di S. Stefano andrà in abbinata al rilancio dell’isola di Ventotene come simboli dei valori europei e dell’esperienza di costruzione e di sviluppo dell’Europa. Due isole di uno stesso Comune che hanno condiviso il destino della reclusione e del confino, legate anche alla dissidenza politica, alla libertà di pensiero e alla costruzione dei principi democratici ed europeisti. I diritti umani, la libertà di azione e di pensiero, lo Stato di diritto, la storia, in quanto “rammemorazione”, coesistenza di presente e di memoria, il Mediterraneo, insieme di luoghi e di civiltà millenarie, custodia di un patrimonio e sfida per un futuro sostenibile.
L’isola di S. Stefano, luogo prevalentemente simbolico, votato alla conservazione del patrimonio architettonico ambientale e paesaggistico e, contemporaneamente possibile scenario di una forte attrattività culturale con funzione narrativa, artistica e museale con servizi di Residenza artistica e scientifica, di Formazione e sperimentazione.
L’isola di Ventotene, sede di iniziative convegnistiche e formative, luogo dove innestare attività di alta qualità di agricoltura sperimentale, di economia circolare, di turismo sostenibile, in simbiosi con l’ambiente Mediterraneo. Ma anche sede di best practices finalizzate al capacity building.
Interventi sull’ambiente-paesaggio, costruzione di un percorso-tipo da offrire ai turisti in visita al Carcere ed agli edifici di pertinenza, dove sin dallo sbarco al molo la Madonnella potranno assaporare le peculiarità del luogo, percepire i profumi, captare le emozioni che il sito evoca e già nella Salita al Carcere, ammirare il paesaggio dalla Casina-terrazza, visitare i Musei europeo e del reclusorio, il Panottico e gli altri edifici rigenerati ed infine giungere al cimitero, luogo del dolore e della riflessione. E rendere così visibile l’invisibile.
Alla luce di questo Documento Invitalia procederà alla redazione dello Studio di Fattibilità, come previsto dall’Accordo Operativo per il progetto culturale e scientifico del reclusorio e per la definizione dei modelli di gestione e di Governance sostenibili.
“Sono molto soddisfatta dell’ottimo clima di condivisione che si è creato in questo macro gruppo di lavoro dove ognuno per la propria sfera di competenza ha dimostrato professionalità e passione e questo ha favorito sinergie e rispetto pieno dei tempi dettati dal Cronoprogramma. Queste le prime osservazioni di Silvia Costa.
Dopo cinquanta anni trascorsi nell’abbandono del Bene, il nostro comune impegno oggi vede concretizzarsi, nei lavori propedeutici a quelli che inizieranno pienamente nella primavera del 2021 il sogno della comunità di Ventotene, degli italiani e degli europei che in S. Stefano identificano il simbolo della resistenza antifascista ed in Ventotene il sogno europeista di Altiero Spinelli per un’Europa libera ed unita, il cui Manifesto proprio il prossimo anno compirà gli ottanta anni dalla sua stesura.
Ieri abbiamo avuto un incontro con il Comune di Ventotene, il Sindaco e la Giunta da remoto, aperto e diretto, come è nello spirito del metodo di partecipazione e di coinvolgimento inaugurato già il 17 settembre scorso a Ventotene con il il nostro Workshop e proseguiremo con questa modalità nel perseguire gli obiettivi che ci siamo prefissati per il progetto integrato, partecipato, europeo e volto al Mediterraneo per le isole di S. Stefano e di Ventotene.
Sono altresì contenta dell’istituzione del Tavolo tecnico che si è riunito in seno alla Regione Lazio, a seguito delle diverse interlocuzioni intercorse con i vari Assessori di competenza, per valutare e verificare tutte le possibili soluzioni di rilancio dell’isola di Ventotene in tema di flussi, infrastrutture, miglioramento dei servizi ed offerta turistica.
A breve indicheremo la data della prossima Conferenza dei Servizi Decisoria per il progetto relativo all’intervento di realizzazione/adeguamento degli approdi.”
Con un focus sulla possibile acquisizione di parti dell’isola, oggi in mano privata, utili, necessarie e coerenti per i lavori, il cantiere, la sicurezza e la narrazione della storia del sito, sono terminati i lavori del Tavolo.