Il racconto degli studenti del Convitto Nazionale di Roma del loro viaggio d’istruzione a Ventotene e Santo Stefano

22 luglio 2022

David Sassoli il tre luglio 2019 in Parlamento Europeo ha detto: “L’Unione Europea non è un incidente della Storia”, “da noi le ragazze e i ragazzi possono viaggiare, studiare ed amare senza costrizioni”.

Già a partire da dicembre 2021 è arrivata alla Commissaria Silvia Costa la proposta delle quinte classi del Liceo Convitto Vittorio Emanuele II, guidate dalle docenti Venturini e Fasciolo, di visitare i luoghi del Confino e l’ex Carcere Borbonico per poter cogliere di persona l’atmosfera e le emozioni raccontate dal testo da loro studiato “Confini senza frontiere” di Giacomo Ravelli.

Dopo tre mesi di preparazione, ad aprile di questo anno i ragazzi hanno visto il loro progetto diventare realtà, e sono sbarcati a Ventotene per una tre giorni carica di incontri ed esperienze che li hanno segnati positivamente e che hanno voluto quindi raccontare nel video che hanno realizzato e che qui pubblichiamo a testimonianza, ancora una volta, di quanto il contatto con Ventotene e Santo Stefano sia portatore di stimoli e suggestioni che, sollecitando l’immaginario, induce i ragazzi al confronto e all’apertura verso alti pensieri, tra cui la libertà, la dignità della persona, la partecipazione attiva; tutto quello che è identitario dei valori Europei.

Si è ritenuto utile approfondire il loro punto di vista e proporlo come una breve storia.

“Una realtà tanto importante a due passi da casa” dice una delle docenti. 

 

NEGLI OCCHI DEGLI STUDENTI: CONSAPEVOLEZZA E CURIOSITÀ

Ventotene e Santo Stefano hanno segnato la storia della nostra libertà, tutt’ora idealmente al centro dei destini d’Europa. Tanti patrioti, tanti oppositori ai regimi hanno lottato qui per la nostra democrazia ed è qui che è nata l’idea di un’Europa unita e pacifica. Negli occhi dei ragazzi, aventi già una forte vocazione internazionale, oggi traspare più consapevolezza e conferma di quanto queste esperienze di educazione civica diano effettivo valore ad un valido percorso didattico.

La parola d’ordine che ha riecheggiato tra le due isole durante quest’ uscita scolastica è senz’altro ‘libertà’. Giorgio Gaber cantava: “La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione” e proprio la parola ‘partecipazione’ semplifica un nodo sociale così importante.

È libero chi ha l’accesso ad alternative, chi vive la collettività. La Democrazia è la terra in cui la forza dei nostri pensieri può spaziare con fantasia, dove ognuno è ascoltato, dove si fa parte di un qualcosa, di un sentire comune. Se però queste porte di accesso vengono a mancare, se alcuni ragazzi invece di incontrare possibilità trovano barriere ai loro occhi insormontabili, crescendo in contesti di grave disagio, è probabile che a questi valori si sostituiscano convinzioni diverse e si possa andare incontro con molta probabilità alle leggi della strada. Si spiegano abbandono scolastico, criminalità organizzata, perdita di valori e del senso di umanità. Sebbene senza celle, non è anche questa una prigione?          

La scuola, come riferiscono anche le docenti del Liceo Vittorio Emanuele II ha il potere di creare spirito critico e consapevolezza ai giovani cittadini, come è successo durante la visita dell’ex Carcere.

UNA SOCIETÀ ATTENTA ALLA RIEDUCAZIONE

Quest’esperienza ha reso tra gli studenti più complessa la visione della pena giudiziaria, creando tra loro dialoghi e paragoni su forme di ingiustizia plateale, facendo, durante la visita tra le mura carcerarie, numerosi collegamenti tematici con il film “Ariaferma” del regista Leonardo di Costanzo realizzato nella carcere di Sassari nel 2021.

Ripercorrere le parole di Eugenio Perucatti, che ha trasformato quella che era la tomba dei vivi in un carcere moderno, riabilitativo, dove le persone potevano lavorare, percepire stipendio, avere accesso a sale di lettura e musica, a cortili liberi e spazi sportivi con familiarità, ha sensibilizzato fortemente gli alunni rispetto il concetto di rieducazione in carcere.

Molti studi evidenziano come un percorso carcerario “aperto”, dove il rapporto tra fuori e dentro è continuo, dove attività di analisi, studio, terapia e lavori socialmente utili diventano misure alternative della pena, riducono sensibilmente la recidiva. Un modello di questo genere, applicato per esempio in Norvegia, vede la recidiva scendere sotto del 30%, contro, purtroppo, quella del modello italiano che oscilla tra il 70 e il 75%.

Creare un’alternativa per chi non ha avuto le opportunità che una società dovrebbe garantire a tutti può aiutare chiunque, anche e soprattutto i più giovani a proteggere i diritti dei cittadini e comprendere il perché di alcuni fondamentali dettami costituzionali.

FINALMENTE NATURA E SOGNI: L’IMPATTO AMBIENTALE NELLE GIOVANI MENTI

Trovarsi in un’isola dal forte impatto naturalistico, la visita al museo della migrazione e all’Osservatorio Ornitologico e la biodiversità di un luogo rimasto puro, ha generato incredulità e meraviglia nei giovani iper digitalizzati abituati a frequentare ambienti urbani e caotici come quelli di Roma.                                                                                                                          Alcuni genitori hanno riferito di aver notato come questo viaggio abbia aiutato i figli a superare la tristezza della pandemia, vissuta da loro come un confinamento, con senso di oppressione, mancata condivisione e partecipazione vissuta. Sono tornati carichi di speranze, anche grazie all' emozionante incontro con Fabio Masi, libraio ed editore di Ventotene che molti anni fa apre la sua libreria in mezzo al mare con un progetto controcorrente e avvia successivamente una casa editrice, che durante un dialogo con i ragazzi, ha ribadito quanto sia importante credere sempre nei propri sogni, di lasciare la propria ed unica impronta in questo mondo.

Incontrarsi con queste storie, anche attraverso la lettura del libro “Confini senza frontiere” di Giacomo Revelli e appassionarsi alle biografie degli oppositori relegati ha generato un forte attaccamento alla verità e alla ricerca della pace, portando gli studenti a discuterne in sede di esame nei giorni di maturità

La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso. La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo silenzio così duro da raccontare.” Francesco De Gregori, La Storia.

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