Ventotene Film Festival, focus su Europa e conflitti. Silvia Costa: investire sulle donne

2 agosto 2022

Di donne, ma soprattutto di Europa, si è parlato nella serata conclusiva del Ventotene Film Festival, nell’incontro “L’altro sguardo. L’Europa, i conflitti, la pace”. L’occasione è stata la proiezione del film “Bosnia Express” di Massimo D’Orzi, un viaggio nel cuore della Bosnia Erzegovina tra Sarajevo, Tuzla, Srebrenica, Konjic e Mostar. Sono intervenuti Silvia Costa (Commissaria straordinaria del Governo per il recupero e la valorizzazione dell’ex Carcere borbonico dell’isola di S. Stefano a Ventotene), Claudio Di Berardino (Assessore della Regione Lazio al Lavoro e Nuovi diritti, Politiche della ricostruzione), Paolo Giuntarelli (Dirigente area predisposizione degli interventi della direzione formazione, scuola e ricerca scientifica – Regione Lazio), Natalyia Kudriyk (Giornalista ucraina), Andrea Monda (direttore de “L’Osservatore Romano”), Massimo D’Orzi, Marta Bifano e Paola Traverso (regista, produttrice e montatrice del film Bosnia Express), moderati dal professore Luigi Mantuano. “Le donne non sono solo vittime, le donne sono protagoniste, hanno la capacità di ricostruire e mantenere in vita famiglie e comunità; investire su di loro è un modo per aiutare i processi di pace e di ricostruzione morale oltre che materiale del loro paese”, ha sottolineato la Commissaria Costa. “Le donne sono soggetti strategici della pace, ricordo quello che mi dissero durante una visita a Sarajevo negli anni ’90: ‘ La bellezza è il nostro sberleffo alla guerra’”.

Al centro della XXVII edizione del Ventotene Film Festival la sostenibilità ambientale, l’inclusività e la valorizzazione del lavoro delle donne che scrivono, producono e dirigono nel cinema italiano. Durante la serata conclusiva di ieri, lunedì 1° agosto sono stati infine svelati i vincitori dei concorsi ospitati dal Festival: One for the river: the Sava story di Rožle Bregar è il titolo vincitore di GREEN PATH, competizione internazionale per film dedicati a ecologia, salvaguardia dell’ecosistema e del pianeta. A presiedere la giuria di questa importante sezione, il documentarista e giornalista Davide Demichelis.

Tra gli altri titoli selezionati figurano: Extremadura, per la regia di Carlos Pérez Romero; Man Kind Man di Iacopo Patierno; So, still digging? di Hugo Dayan; Toward green list certification di Diana Maricela Sanchez Munoz presentato al Festival in anteprima italiana. Il documentario di Vladimir Seixas Rolê – Stories of brazilian protests in malls è, invece, il titolo vincitore del concorso internazionale OPEN FRONTIERS, una selezione di film e documentari provenienti da tutto il mondo, valutati dalla giuria presieduta quest’anno dal giornalista e autore televisivo Gustav Hofer.

Fra gli altri titoli in concorso, selezionati tra un elevatissimo numero di candidature, ricordiamo: Se dicessimo la verità di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano; Telling my son’s land per la regia di Ilaria Jovine e Roberto Mariotti; Las vendicias y no derrotadas (Defeated but not conquered) di Mau Cardoso; Veritas di Eliecer Jiménez, al Festival in anteprima europea e italiana. Eroi realizzato dell’ associazione ADHD LAZIO ODV si aggiudica, infine, il primo posto nel concorso OPEN FRONTIERS YOUNG, dedicato ai cortometraggi interamente realizzati da studenti italiani. A decretare il vincitore, la giuria presieduta dal giovane regista Simone Bozzelli.

“Posso ritenermi orgogliosa dei risultati raggiunti da questa 27esima edizione. Lo sforzo lavorativo ha dato vita a un’edizione di rinascita, speciale, la prima di nuovo totalmente in presenza dopo i due anni di pandemia. Oltre 40 le proiezioni fra il grande schermo del suggestivo Giardino Archeologico e Piazzetta Europa in presenza e in streaming, opere prime italiane, documentari, i migliori lavori delle registe europee contemporanee, successi internazionali, panel sull’Europa e cinema per bambini. Ma soprattutto tre concorsi, di cui due internazionali, Open Frontiers, Green Path e Open Frontiers Young. Vorrei rivolgere un sentito ringraziamento alle istituzioni che ci hanno supportato, agli artisti che hanno contribuito ad arricchire e rendere unici i contenuti del nostro festival, al mio team che come sempre ha lavorato instancabilmente, perché portare il cinema dove il cinema non è mai stato comporta uno sforzo organizzativo arduo da figurarsi, se non si conosce la realtà di una piccola isola. Infine, il mio ringraziamento va a tutti coloro che credono in me sin dalla prima edizione, rendendo il Ventotene Film Festival unico nel suo genere”.

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