Piano operativo

Estratto dell'Allegato A al piano operativo

Maggio 2020

1. Premessa

Il CIPE nella seduta del 1° maggio 2016 ha approvato il Piano stralcio “Cultura e Turismo” ai sensi di quanto previsto dall’articolo 1, comma 703, lettera d), della legge 190/2014.

Il Piano assegna 1 miliardo di euro ad interventi riguardanti il settore dei beni culturali e del turismo e prevede, tra gli altri, l’assegnazione di 70 milioni di euro a favore dell’intervento denominato “Ex carcere borbonico di Santo Stefano – Ventotene (LT)”.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche alla luce di quanto previsto dal su citato articolo 1, comma 703, lettera g), tenuto conto della particolare strategicità e complessità dell’intervento, ha promosso la stipula di un apposito Contratto istituzionale di Sviluppo per l’attuazione dell’intervento di recupero e rifunzionalizzazione dell’“Ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano – Ventotene” (CIS S. Stefano).

Il Contratto Istituzionale di Sviluppo è stato introdotto nel nostro ordinamento dall’articolo 6 del Decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88 e la sua disciplina è stata successivamente modificata ed integrata dall’articolo 9 bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, che ha previsto, tra l’altro, che le Amministrazione possono individuare INVITALIA come soggetto responsabile per l’attuazione degli interventi previsti nel Contratto.

Il 3 agosto 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’Agenzia del demanio, la Regione Lazio, il Comune di Ventotene, la Riserva naturale statale e area Marina protetta “isole di Ventotene e S. Stefano”, e INVITALIA hanno sottoscritto il CIS S.Stefano, il quale prevede, tra l’altro, che INVITALIA operi in qualità di soggetto attuatore.

L’articolo 9 del CIS S.Stefano stabilisce, inoltre, che mediante la stipula di un Accordo operativo tra il soggetto attuatore INVITALIA e il Ministero dei beni e delle attività culturali e il turismo, in qualità di Amministrazione cui sono state assegnate le risorse della delibera CIPE 1° maggio 2016, n. 3, siano disciplinati gli oneri sostenuti dal soggetto attuatore del CIS S.Stefano.

Ai sensi di quanto previsto dalla delibera CIPE 28 febbraio 2018, n. 26, il 31 dicembre 2021 è il termine per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti in attuazione del CIS, sotto pena di decadenza dello stanziamento destinato al restauro e alla valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’Isola di Santo Stefano.

Considerato il tempo trascorso dalla detta delibera CIPE e a seguito del verificarsi delle condizioni previste dall’art. 15 del Contratto Istituzionale di Sviluppo, con Decreto del Presidente della Repubblica del 28 gennaio 2020, pubblicato nella G.U.R.I. del 25 febbraio 2020, la Dott.ssa Silvia Costa è stata nominata Commissario Straordinario di Governo con il compito di assicurare il necessario coordinamento, anche operativo, tra tutte le amministrazioni istituzionalmente coinvolte e di dare un significativo impulso agli interventi di restauro e valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano-Ventotene.

L’Accordo Operativo sottoscritto tra il MIBACT e Invitalia disciplina le modalità e i termini per lo svolgimento da parte di Invitalia dei compiti di soggetto attuatore. Su espressa volontà delle parti, i contenuti del presente Piano potranno essere integrati e aggiornati successivamente, secondo le modalità previste dall’Accordo Operativo.

2. Obiettivi

Il CIS Santo Stefano prevede la realizzazione di un progetto integrato di restauro e valorizzazione dell’ex Carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano – Ventotene con una ipotesi di riutilizzo dell’intero Complesso per finalità prevalentemente culturali e di alta formazione in ragione dei profondi valori simbolici che detiene e dell’alto valore naturalistico rappresentato dall’ambiente marino e terrestre delle isole ( Riserva Naturale Statale e Area Marina Protetta) . Luogo di prigionia e di esilio di molti “Padri” della Repubblica, laboratorio di idee per l’affermazione dei valori di democrazia e di cooperazione fra le Nazioni, l’antica struttura penitenziaria, l’isola di Santo Stefano (dichiarata Monumento Nazionale con DPR 18.3.2008) e l’isola di Ventotene sono rilevanti testimonianze della storia dell’Italia e dell’Europa unita e del ruolo svolto dall’Italia nella costruzione dell’unità europea fin dagli albori della concezione dello spirito europeistico.

Il Programma degli interventi, allegato A al CIS, definisce le attività e gli interventi che il soggetto attuatore deve realizzare per l’avvio del programma di recupero e rifunzionalizzazione dell’ex carcere e individua un elenco di interventi funzionali alla realizzazione complessiva dell’iniziativa.

Tali interventi non sono solo quelli strettamente attinenti al recupero e alla rifunzionalizzazione degli edifici, ma anche quelli necessari a garantire la disponibilità di tutte le infrastrutture funzionali all’operatività del complesso, nella nuova futura destinazione d’uso.

Gli interventi previsti nel Programma allegato al CIS sono:

  1. Messa in sicurezza d’urgenza degli edifici;
  2. Redazione dello “Studio di Fattibilità”;
  3. Realizzazione/adeguamento degli approdi all’Isola di Santo Stefano;
  4. Realizzazione di un sistema di trasporto meccanizzato di materiali e persone dall’approdo principale all’area di sedime degli edifici costituenti il complesso del carcere;
  5. Recupero, restauro e rifunzionalizzazione degli edifici facenti parte del complesso Demaniale e di altri edifici eventualmente oggetto di esproprio;
  6. Sistemazione delle aree esterne pertinenziali del carcere ed eventuali aree espropriate;
  7. Sistemazione della viabilità pubblica dell’isola;
  8. Realizzazione delle infrastrutture per la produzione/approvvigionamento di energia elettrica;
  9. Realizzazione delle infrastrutture per la produzione/approvvigionamento di acqua potabile;
  10. Realizzazione delle infrastrutture per l’approvvigionamento di combustibile (laddove necessarie);
  11. Realizzazione delle infrastrutture per la depurazione e scarico delle acque reflue;
  12. Realizzazione delle infrastrutture per lo stoccaggio temporaneo ai fini del conferimento dei rifiuti ai centri di riciclaggio/smaltimento;
  13. Realizzazione di interventi di messa in sicurezza delle falesie sul perimetro dell’Isola in corrispondenza della viabilità e degli approdi;
  14. Realizzazione di una infrastruttura di telecomunicazioni fonia-dati a banda ultralarga.

Nell’allegato A al CIS sono state individuate tre distinte fasi per l’attuazione degli interventi, pur precisando, come si legge nel documento, che le “ ipotesi formulate non costituiscono un percorso rigido e immutabile e potranno modificarsi od evolversi nei contenuti dei documenti progettuali e delle conseguenti realizzazioni di opere …”

Fase 1

intervento n 1 – denominato” Messa in sicurezza degli Edifici”

intervento n 2 – denominato “ Studio di Fattibilità “ da avviare contestualmente all’intervento n 1

Contestualmente alla fase progettuale dell’intervento 1 si potrà valutare la necessità/opportunità di prevedere un lotto di appalto dedicato alla realizzazione dell’approdo e della teleferica, da progettare e affidare con tempi anticipati rispetto al percorso attuativo dell’intervento n 2 e quindi degli altri interventi previsti “ al fine di garantire l’accessibilità all’isola. (nota a dell’Allegato A al CIS)

Fase 2

Attuazione del ciclo progettuale dell’insieme degli altri interventi necessari per la realizzazione degli obiettivi del CIS

Fase 3

Esecuzione e collaudo degli interventi progettati nella Fase 2 fino al raggiungimento dell’operatività del sito.

Fermo restando l’obiettivo di dare compiuta attuazione a tutto il Programma del CIS, nell’ambito di tale Programma, d’intesa con il Commissario Straordinario, sarà data priorità alla realizzazione dei seguenti interventi :

  1. Messa in sicurezza degli edifici;
  2. Redazione dello “Studio di Fattibilità”;
  3. Realizzazione/adeguamento degli approdi all’isola di Santo Stefano.

Infatti, per consentire la necessaria accessibilità al sito anche ai fini della predisposizione dello studio di fattibilità come indicato dal Tavolo Istituzionale in occasione dell’incontro del 6 giugno 2019, il MiBACT e il Commissario Straordinario considerano prioritario, tra gli interventi previsti dal CIS, anche l’intervento n. 3, Realizzazione/adeguamento degli approdi all’Isola di Santo Stefano.

Le decisioni relative ai tempi e ai modi di attuazione di tutti gli altri interventi del Programma saranno assunte dal Tavolo istituzionale Permanente in una fase successiva e saranno oggetto di aggiornamento e integrazione dell’Accordo Operativo.

Il presente Piano operativo disciplina, pertanto, i contenuti, le modalità, i tempi e i costi di attuazione degli interventi su indicati, individuati come prioritari.

Per il conseguimento degli obiettivi di realizzazione di tali interventi è prevista una costante

collaborazione tra i soggetti sottoscrittori del CIS, anche al fine di condividere gli obiettivi e le azioni da porre in essere.

3. Descrizione delle attività

INVITALIA, quale soggetto attuatore del programma degli interventi e secondo quanto previsto e disciplinato dal Contratto Istituzionale di Sviluppo sottoscritto in data 3 agosto 2017, svolge le attività di seguito descritte.

3.1 Intervento “Messa in sicurezza degli edifici” e Intervento “Realizzazione/adeguamento degli approdi all'isola di Santo Stefano”

In un’ottica di accelerazione ed economia procedurale, si prevede di realizzare gli interventi in esame secondo un approccio integrato, in considerazione del fatto che la disponibilità di un approdo adeguatamente configurato ed attrezzato all’Isola di Santo Stefano è necessario a garantire l’accessibilità all’Isola, oltre ad essere strumentale all’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza dell’ex complesso carcerario. Per garantire l’accessibilità all’isola si provvederà a determinare anche le modalità degli interventi di manutenzione dell’esistente eliporto.

Nello specifico, gli interventi in esame si articolano nelle attività di seguito descritte.

- Intervento “Messa in sicurezza degli Edifici”: l’intervento è volto a limitare il processo di degrado accelerato dell’immobile - nelle more della acquisizione dei dati di indagine necessari ai fini della redazione del progetto dell’intervento coerente con i successivi piani di valorizzazione dell’immobile - e a garantire l’accesso da parte delle maestranze addette ai lavori, nonché da parte di visitatori esterni per porzioni delimitate del complesso.

A tal fine, sono previste le seguenti attività:

  1. la messa in sicurezza del nucleo storico del Complesso dell’ex Carcere, comprese le celle di detenzione, l’avancorpo centrale – ex Caserma, i due volumi posti ai lati dell’avancorpo le Cisterne e l’area del Cimitero, ivi compresa la manutenzione straordinaria e/o il restauro conservativo, ove il grado di conoscenza anche strutturale dell’immobile ne consentisse la realizzazione;
  2. la realizzazione di una campagna di sondaggi geologici e geotecnici, saggi e prove strutturali, indagini materiche;
  3. l’esecuzione di rilievi architettonici e strutturali preordinati all’avvio degli altri interventi del CIS.

Qualora il grado di conoscenza strutturale dell’immobile non consentisse la realizzazione degli Interventi di manutenzione straordinaria e/o di restauro conservativo di cui al punto a., si dovrà necessariamente anticipare la parte strutturale della campagna di rilievo geometrico e di indagini di cui ai punti b. e c.

Laddove possibile e opportuno, potrà essere prevista nella documentazione per l’affidamento dei lavori la facoltà per la Stazione Appaltante, ai sensi dell’art. 106, comma 1, lettera a del DLgs 50/2016, di affidare all’appaltatore in corso d’opera ulteriori lavorazioni, coerenti con l’oggetto del contratto, che potranno essere progettate dalla stazione appaltante grazie alle risultanze della campagna di rilievo e indagini condotte durante i lavori.

I lavori di messa in sicurezza potranno essere preceduti da un intervento di demolizione di tutte le superfetazioni e di tutte le parti incongrue costruite in tempi più recenti per le esigenze carcerarie, nei limiti consentiti dal grado di conoscenza strutturale dell’edificio, degli eventuali vincoli e delle autorizzazioni necessarie; le operazioni di demolizione non eseguibili nella prima fase di lavori potranno essere contemplate nell’ambito del successivo progetto di rifunzionalizzazione dell’edificio.

I lavori di messa in sicurezza dovranno garantire la conservazione e la lettura della storia, dell’identità e del “documento” che l’edificio rappresenta e potranno prevedere, in corso di realizzazione, le condizioni necessarie a garantire la programmazione di visite guidate al cantiere in piena sicurezza.

- Intervento “Realizzazione/adeguamento degli approdi all'isola di Santo Stefano”: al fine di rendere accessibile l’Isola e consentire lo sbarco in sicurezza di mezzi, materiali e persone destinati all’esecuzione dei lavori dell’intervento di messa in sicurezza, si prevede la progettazione e la realizzazione/adeguamento di uno o più approdi all’isola di S. Stefano.

Il MIBACT dispone già di uno studio di fattibilità, commissionato dal MIBACT- Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Lazio e redatto da Modimar S.r.l., e lo renderà disponibile al soggetto attuatore INVITALIA per le successive attività di progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento in esame, in particolare per l’approdo della Marinella; tali attività di progettazione saranno precedute dall’esecuzione di una campagna di rilievi archeologici anche subacquei, indagini sulle biocenesi marine e in particolare sulla presenza e distribuzione degli habitat di interesse comunitario 1120 e 1170 (redazione mappa di distribuzione degli habitat), sondaggi geologici e geotecnici in mare.

L’intervento includerà altresì la sistemazione della strada di collegamento dallo stesso approdo fino al carcere e dei sentieri esistenti, nel rispetto dei vincoli esistenti.

….

3.2 Intervento “Redazione Studio di Fattibilità”

L’intervento prevede la elaborazione e redazione dello Studio di Fattibilità, da intendersi quale documento di fattibilità delle alternative progettuali e funzionali finalizzate al restauro integrale, alla valorizzazione e al riuso dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano – Ventotene. Nel documento dovranno essere individuate ed analizzate le diverse, possibili soluzioni progettuali in cui si darà conto della valutazione di ciascuna alternativa sotto il profilo tecnico, funzionale, ambientale, culturale , economico-finanziario e gestionale, nonché delle ricadute, anche di carattere economico e turistico, sul territorio circostante.

Tale Studio consta dei seguenti elementi:

a) progetto culturale e scientifico di riuso dell’ex Carcere con contestuale individuazione delle soluzioni di rifunzionalizzazione degli spazi che presentano il miglior rapporto tra costi e benefici, in relazione alle specifiche attività previste, alle esigenze da soddisfare e alle prestazioni da fornire;

b) definizione delle tematiche gestionali e individuazione di modelli di Governance sostenibili per l’intero Complesso sulla base di valutazioni (ante, in itinere e post) socio-economiche e culturali degli effetti e dell’impatto degli interventi;

c) definizione delle tematiche architettonico-ingegneristiche per quanto necessario ai fini del conseguimento degli obiettivi di cui al precedente punto a), con la redazione di schemi grafici per l'individuazione delle caratteristiche dimensionali, volumetriche, tipologiche, funzionali e tecnologiche dei lavori da realizzare e con le relative stime economiche, ivi compresa la scelta in merito alla possibile suddivisione in lotti funzionali anche sulla base degli esiti delle campagne di indagini e rilievi eseguite nell’ambito dell’intervento “Messa in sicurezza degli edifici”;

d) individuazione e identificazione delle Amministrazioni responsabili per l’attuazione degli interventi di cui al punto a), nonché per la progettazione e per la realizzazione degli interventi di “urbanizzazione” di cui ai punti da 8 a 14 del Programma degli Interventi sopra richiamato e definizione dei percorsi tecnici ed amministrativi per detti interventi;

e) individuazione delle aree e degli immobili per i quali, ove necessario, prevedere l'avvio di un negoziato con il proprietario dei terreni e dei fabbricati in funzione di una valorizzazione di tutta l’Isola e/o di una eventuale procedura espropriativa, analizzando anche gli specifici vincoli normativi e finanziari per la effettiva realizzazione degli espropri;

f) schemi grafici e descrittivi per l’individuazione delle destinazioni d’uso degli spazi in relazione alle diverse ipotesi funzionali;

g) studio di prefattibilità ambientale degli altri interventi del Programma.

Lo studio di fattibilità evidenzierà anche le diverse procedure impiegabili per la progettazione e per la realizzazione degli altri interventi del Programma; in particolare, dovrà valutare l’eventuale ricorso a concorsi di idee e/o di progettazione, a strumenti del partenariato pubblico-privato, ad appalti integrati per la realizzazione delle opere qualora ne ricorra la fattispecie, anche suddivise in lotti funzionali, e definire compiutamente le competenze ed i vincoli, di carattere normativo e/o amministrativo che potranno interferire e/o condizionare lo sviluppo dell’opera, indicando le procedure e le modalità giuridico-amministrative attraverso le quali ottenere tutti i permessi, gli assensi, i pareri e/o le autorizzazioni, comunque denominati, per la effettiva cantierizzazione degli interventi, minimizzando il rischio di ripetuti rifacimenti e/o revisioni dei progetti.

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