Iniziati i lavori in “somma urgenza” all’ex Carcere borbonico di S.Stefano-Ventotene e all’approdo della Marinella

12 novembre 2020

Al via da oggi, 12 novembre, i lavori in “somma urgenza” nell'ex Carcere borbonico di Santo Stefano-Ventotene, come già anticipato dalla Commissaria, Silvia Costa, durante la riunione del Tavolo Istituzionale Permanente del 26 ottobre scorso.

Le indagini e le ricognizioni avviate da Invitalia nel mese di luglio hanno evidenziato un diffuso stato di dissesto strutturale del Complesso carcerario con un rischio reale di crolli imminenti che potrebbe essere aggravato dalle condizioni climatiche della imminente stagione invernale.

Da qui la decisione della Commissaria di intervenire immediatamente con lavori “in somma urgenza” per una spesa complessiva di 300.000,00 euro: importo massimo consentito dal Codice dei contratti pubblici per i lavori in somma urgenza.

“L’intervento - dice Silvia Costa - riguarderà, come concordato con la Soprintendenza, il nucleo storico del complesso carcerario, il Panopticon, e l’approdo della Marinella, dove da ieri è già arrivato il moto pontone, per garantire lo sbarco in sicurezza delle maestranze impegnate nei lavori.”

In particolare si interverrà sulle due torri esagonali, presenti nel cortile dell’emiciclo, sulle passerelle in ferro, sui solai voltati dell’avancorpo principale, sul manto di copertura, sui pilastri della facciata delle celle prospicienti il cortile a rischio crollo per il peso della pensilina in cemento armato, che realizzata in epoche più recenti ha compromesso la stabilità della struttura storica e della quale è prevista la demolizione nel progetto complessivo di restauro.

L’appalto, affidato all’impresa Sacen che eseguirà i lavori al massimo in novanta giorni, prevede soprattutto opere di presidio provvisorie, opere di regimazione delle acque meteoriche, per impedire ulteriori danni da infiltrazioni, ed il ripristino della funzionalità delle opere provvisorie di messa in sicurezza esistenti che sebbene realizzate in tempi recenti non offrono più adeguate garanzie di tenuta.

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